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Voci dal Comitato Scientifico. Cultura è Salute: arte, diversità e salute mentale – Intervista a Federico Russo
Quando sono entrato nel Comitato Scientifico di “Cultura è Salute” ricordo che si trattava di un progetto che stava nascendo per la costituzione di un portale che potesse
accogliere le tante associazioni che operavano in quest’area di mezzo tra interventi sanitari e pratiche artistiche; sono stato coinvolto per la mia competenza decennale nel rapporto tra il cinema e la salute mentale e mi piaceva l’idea di poter usare dei messaggi culturali per promuovere salute e per veicolare dei messaggi accessibili al grande pubblico. Quando parliamo di salute infatti tendiamo sempre a farlo in modo troppo tecnico o troppo politico; al contrario il linguaggio del mondo artistico e culturale è un linguaggio diretto e maggiormente simbolico dunque aiuta le persone a comprendere meglio ciò che all’apparenza può risultare difficile e complesso. Di “Cultura è Salute” apprezzo lo spirito dei colleghi del CS: siamo un gruppo eterogeneo e ritengo che proprio questo elemento sia la nostra forza. Siamo tutti diversi, ognuno porta la propria esperienza, la propria visione, la propria idea, “contaminando” positivamente gli altri. A livello pratico porto degli esempi che possono aiutare a capire perché la cultura è fondamentale per il benessere: pensiamo ad una malattia della pelle, estremamente invalidante, che grazie all’arte viene invece vista come un’espressione di diversità e di unicità di quel corpo, come fosse un’opera che la natura disegna, credo sia un approccio totalmente innovativo. Così come immaginiamo una persona che nasce con un handicap o un deficit motorio e che anche in questo caso possa essere percepita come l’espressione di qualcosa di nuovo; pensiamo alla salute mentale e tutte le distorsioni dello psichismo, che con le arti possono trovare una chiave di lettura alternativa: tutto questo fa sì che il binomio “cultura è salute” può aiutare a guardare il mondo con occhi diversi. Per il futuro del network uno degli obiettivi è allargare il coinvolgimento nella rete ad un sistema sempre più decentrato: vorremmo far sì che tanti diversi luoghi possano diventare un bacino di eventi ed iniziative legate alla cultura e alla salute. Inoltre contiamo di dialogare in modo trasversale: nelle scuole, nelle strade, nei centri sociali, nei luoghi di aggregazione giovanile per ampliare ancora di più il raggio d’azione di “Cultura è Salute”. Infine mi piacerebbe attivare dei percorsi che coinvolgano i più giovani, dato che proprio loro pagano il prezzo più alto in termini di salute mentale e sono coloro che si ammalano di più, di depressione ed altri disturbi, soprattutto perché il sopravvento dei social ha provocato un impoverimento culturale: mi piacerebbe arrivare proprio a loro, ai ragazzi, e stimolarli attraverso la cultura per arricchirli di nuovo, motivarli, e creare nuovi linguaggi.