Far sognare un bambino non costa niente ... Il TUO dono ... Il NOSTRO futuro ... Il SUO sorriso
Viviamo in una società dove gli spazi che condividiamo ogni giorno, case, uffici, strade, piazze, città, sono stati conformati sulla base dei nostri limiti psicofisici, limiti riconosciuti e accettati dalla gran parte di noi come normali. Intorno a noi, tuttavia, sono stati creati e sviluppati anche un gran numero di strumenti allo scopo di superare questi limiti: utilizziamo telefoni portatili per comunicare a distanza, computer per memorizzare grandi quantità di informazioni, auto, treni e aerei per accorciare lo spazio, ascensori per raggiungere le vette di palazzi e grattacieli, e molto altro ancora.
E’ dunque necessaria una riflessione riguardo alla possibilità di pensare una società dove i limiti siano superabili per tutti, anche per le persone disabili, in modo da dare anche a questi ultimi la possibilità di autodeterminarsi nella vita o, in altre parole, la possibilità di poter scegliere, agire, comunicare, gioire, sognare.
Proprio a partire da una simile riflessione è necessario, oggi più che mai, sottolineare che le persone con disabilità sono senza dubbio prima di tutto soggetto di diritto e non oggetto di assistenza, ribaltando la prospettiva che sinora ha messo in primo piano i cosiddetti “bisogni di assistenza” nelle persone con disabilità e ha relegato in second’ordine il loro diritto personale.
Riconoscere questo diritto significa riconoscere a queste persone una condizione di pari dignità rispetto ai “non disabili”, una condizione, cioè, di pari opportunità in relazione al proprio potenziale.
Fino ad oggi, tuttavia, si è quasi sempre cercata una sorta di riduzione di spazi e tempi per le persone disabili, con la creazione di una serie di situazioni semplificate di rapporto e di vita, concesse non in forza di un diritto, appunto, ma come se fossero dei benefit del tutto accessori. Ci attende tutti, come cittadini del nostro tempo, un cambiamento di grande ampiezza e niente affatto semplice: costruire una società di reali pari opportunità, dove anche le persone con disabilità siano poste nella condizione di autodeterminarsi nei diversi ambiti della propria vita, dunque non solo sul piano lavorativo, ma anche su quello comunicativo-sociale e, non da ultimo, affettivo.
Nell’attesa che questo cambiamento si traduca in realtà diffusa potremmo già fare moltissimo per venire incontro alle necessità delle persone diversamente abili, iniziando con il dare loro la possibilità concreta di lavorare sui propri limiti. Per ottenere tale risultato occorre partire dalle abilità di partenza della persona e porsi l’obiettivo di potenziare gradualmente proprio tali abilità.
SI! QUESTO È POSSIBILE!
Tutto questo è possibile con l’impegno, cercando di porsi obiettivi giornalieri e a lungo termine, ascoltando e rispettando ogni giorni i loro bisogni e soprattutto essendo disposti a cambiare il proprio punto di vista per andare incontro al loro, cercando strumenti e modalità cuciti su misura… Perché vivere e non sopravvivere è un loro DIRITTO
Amici di Elia Onlus
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