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"Caffè Alzheimer", se ne incoraggia la diffusione in Italia: musica come terapia e altre attività, che coinvolgano anche i caregiver
"Attività che stimolano e allo stesso tempo cercano di rallentare il declino cognitivo. Musica come terapia e accoglienza per tutti, anche per i caregiver. Dentro un Caffè Alzheimer c’è questo ma soprattutto c’è la possibilità per la persona colpita dalla malattia di essere inserita in una rete che non la stacchi dal resto della comunità. L’idea dei Caffè, nata dalla Fondazione Maratona Alzheimer, ha cominciato a prendere piede a inizio degli anni 2000. Ora è diventata matura: conta già 18 realtà in nove regioni ed ha intenzione di diffondersi ancora", apprendiamo tramite questo articolo di Elisabetta Gramolini su Avvenire.
Si conta di arrivare a 80 Caffè Alzheimer a livello nazionale, e in particolare in altre 50 città di 15 regioni italiane, in collaborazione con l’Associazione italiana di psicogeriatria: in base all’analisi, i beneficiari stimati per i nuovi Caffè che saranno aperti sono fra le 800 e 1.200 persone a cui si aggiungono 80 professionisti, circa 240 volontari, i familiari e i caregiver.
📷 Photo credit: Micheile Henderson on Unsplash