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In Italia, il primo Master al mondo in Medicina delle Arti
Unico nel suo genere, rivoluzionerà il rapporto fra medico, riabilitatore e artista definendone un nuovo approccio: nasce da queste premesse il Master di I livello “Performing Arts Medicine. Prendersi cura delle Arti performatiche e degli Artisti” promosso dall’Unicusano in partnership con l’U.P.A.I.Nu.C. e con il contributo scientifico di CEIMArs (Centro italiano interdisciplinare di Medicina dell'Arte).
Per raggiungere una piena formazione e informazione, durante le 1.500 ore di lezione saranno approfonditi argomenti legati alla medicina tout court ma anche alle scienze umanistiche: storia, filosofia, danza, canto, management, risorse umane, nuove tecnologie. Il Master è “accompagnato” da un’altra novità mondiale assoluta: il corso di perfezionamento e aggiornamento “Performing Arts Medicine related Athletology for Coaching, Management and Training of Artists”, aperto anche ai diplomati.
Soltanto nel 2024 il mondo universitario ha iniziato ad accorgersi dell’esigenza di una formazione più attenta e curata poiché nel loro cursus studiorum nessun (futuro) professionista ha mai trattato approfonditamente sintomi e malattie di chi vive nel mondo delle performing arts.
“L’atleta – puntualizza Alfonso Gianluca Gucciardo – non è uno sportivo. Ha esigenze completamente diverse. Ci sono differenze dal punto di vista lavorativo ma anche psicologico. L’OMS ha riconosciuto l’autorevolezza di una rivista scientifica dedicata alle malattie dei performer separando i suoi contenuti da quelli di medicina dello sport, proprio a sottolineare la diversità dei due settori”.