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Il 28 maggio si è svolto il secondo evento in streaming di Cultura è Salute: il network – www.culturaesalute.it – seguita a crescere e offre un panorama, mese per mese, più ricco e differenziato di realtà associative, fondazioni, singole personalità che lavorano nel campo dell’arteterapia, musicoterapia, teatro sociale e altro ancora in ambiti diversi, che vanno dai minori alla terza età, fino alla disabilità fisica e mentale.

Sentiamo perciò l’urgenza, tanto più in questo periodo di pandemia, di farlo conoscere ad un pubblico sempre più vasto e in particolare alla comunità dei medici e di tutti gli operatori sanitari. 

Ci sforziamo di mettere in campo tutte le azioni possibili che favoriscano lo scambio di esperienze e dei saperi per riaffermare il valore della creatività e della cultura per lo sviluppo dell’individuo e per il benessere della persona anche come cura preventiva.

Il nostro percorso è arrivato alla seconda tappa con l’evento del 28 maggio: la domanda è sempre la stessa, perché non ci stanchiamo di interrogarci, Cultura è Salute?  E questa volta i nostri interrogativi si concentrano su cultura e cura: cura di sé e formazione dei curanti, anche alla luce dei fondamenti biologici e neurobiologici”. Ne abbiamo parlato con alcune personalità della comunità scientifica che condividono le finalità del nostro progetto e che ci hanno dato la loro disponibilità ad intervenire e a raccontarci il loro punto di vista, le loro esperienze, i loro studi svolti intorno a questo intreccio, ricco di risvolti e foriero di sviluppi. Sono stati con noi:

  • Francesca Fava – Responsabile Teatro settore Campus Life, Università Campus Biomedico di Roma Fava
  • Enzo Grossi – Medico Chirurgo.  Docente di Cultura e Salute all’Università di Torino. Direttore Scientifico Fondazione Villa Santa Maria
  • Marco Iosa – Prof. associato al Dipartimento Psicologia presso L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e Ricercatore dell’IRCCS Fondazione Santa Lucia nel campo dell’uso delle arti e delle tecnologie per la neuroriabilitazione e le neuroscienze
  • Christian Pristipino – Cardiologo interventista, Board European Association Of Systems Medicine 

Hanno condotto dalla sede di Club Medici

Fabrizio Consorti – Chirurgo, ricercatore e docente universitario alla Sapienza di Roma. Presidente Comitato Scientifico di CèS

Vincenza Ferrara – Storica dell’Arte e membro del Comitato Scientifico di CèS

Inoltre durante l’evento hanno partecipato varie associazioni del network – attive nel territorio nazionale e che operano per la promozione della buona cura, della cura di sé e della formazione degli operatori sanitari- che hanno condiviso con noi i loro progetti, le loro esperienze, le loro ambizioni.

L’obiettivo è comune: far crescere nel mondo della salute e nella società tutta la consapevolezza che

SENZA CULTURA NON SI PUÒ STARE BENE!

Da sempre attratto dal fascino e dalla magia della parola, circa dieci anni fa il Dottor Rossi ha iniziato a scrivere liriche per approfondire la ricerca in chiave semantica e semiotica; la spinta veniva altresì dal confronto continuo quotidiano con l’umanità sofferente, che attraverso la parola diceva del suo disagio e dolore ed attraverso essa ricercava conforto e sostegno.

Sul portale "La Voce dei Medici" è stata pubblicata la sua "Lirica su Roma", potete leggerla cliccando qui

Siamo lieti di comunicarvi che grazie a Sonia Scarpante, Presidente dell'Associazione "La cura di sè", si è potuto parlare di scrittura terapeutica tramite un articolo da lei pubblicato sulla rivista scientifica "Biomedical", Journal of Scientific & Technical Research.

Qui l'articolo

 

📷 Photo by Yannick Pulver on Unsplash

Quando i medici sono appassionati di scrittura e di letteratura, nascono pensieri profondi e spesso anche legati all'attualità e al proprio lavoro di cura.

Questa la poesia della Dottoressa Paola Parolin, medico di Medicina Generale in pensione, riportata dal portale La voce dei medici

Una donna colpita da un cancro al seno, che trasforma la sua guerra contro la malattia in un dialogo che la porterà a comprendere la funzione che questa esperienza ha nella sua vita.

Quando incontri il tuo nemico abbraccialo, perché ti sta parlando di te“.

Una frase di F. Perls che sintetizza con efficacia l’errore che spesso commettiamo nel pensare di poter allontanare ciò che ci crea sofferenza, senza considerare che a volte ci troviamo semplicemente di fronte a uno specchio nel quale possiamo ritrovare noi stessi. Questa è la sfida che affronta Serena Squanquerillo usando l’immaginazione per entrare in contatto con il suo “male”.

Su La voce dei medici, il dettaglio della sua storia >> https://www.lavocedeimedici.it/2021/10/04/mi-chiamano-cancro-ti-racconto-una-storia-di-rinascita-di-serena-squanquerillo/

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