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Quale rapporto tra nuove tecnologie e aspetto "umano" nella formazione delle professioni sanitarie? Su "Medicina Narrativa", intervista al Dottor Emilio Bombardieri
Il Dottor Emilio Bombardieri, Direttore scientifico di di Humanitas Gavazzeni Bergamo, si chiede se in questo contesto dominato da una medicina tecnologica e informatica venga presa in considerazione anche la vita interiore del paziente,il suo rapporto con la malattia, con i familiari e con l’ambiente e la relazione del malato con i professionisti che si occupano di lui. Si tratta di quello spazio che opportuno dedicare all’umanesimo, o più specificamente alle Medical Humanities.
"...Questo modo di approcciare la medicina fa sì che la raccolta dei dati non rimanga soltanto una analisi di tipo quantitativo/ statistico (indispensabile per costruire una dimensione scientifica inoppugnabile), ma diventi anche la registrazione del vissuto del paziente e, pertanto, si instauri uno scambio con il modo di sentire e di essere del sanitario, il quale può modulare il suo approccio con la risposta del malato, riflettendo sulla sua esperienza. E il paziente si trova a vivere la malattia non soltanto in funzione della patologia, dei suoi sintomi e delle medicine, ma anche per quanto vede, sente e condivide intorno a lui e con chi è con lui", afferma il Dottor Bombardieri in una intervista che potrete trovare integralmente su MedicinaNarrrativa.eu