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Centinaia di grucce hanno invaso alcune delle piazze e vie più famose del capoluogo lombardo, tra cui Duomo, Via Torino, Navigli, Porta Ticinese, Corso Como, Via Marghera, Corso Garibaldi, Corso Buenos Aires, Via Borsieri, Via Tortona, Corso Sempione e Arco della Pace.

Per ogni gruccia, una maglietta: tutte di un arancione brillante, ma ciascuna portavoce di un messaggio diverso. Più di 20 slogan a rappresentare molti di quei pregiudizi e cliché che, ancora troppo spesso, ruotano attorno al ricorso alla psicoterapia e che frenano le persone ad intraprendere un percorso psicologico e a prendersi cura del proprio benessere mentale; su ogni t-shirt c'è il logo UNDRESSED, accompagnato dalla scritta: “I pregiudizi sono barriere di cui spogliarsi. Il percorso verso il benessere psicologico inizia da qui”, e l'invito a recarsi in Largo la Foppa a Milano, zona Moscova, il 27 e 28 Maggio per “mettersi a nudo.

Non si sa chi abbia lanciato questa campagna, ma è certamente un modo per rendere tutti più consapevoli sull'importanza di preservare la salute mentale e della caduta di ogni tabù che impedisce di parlarne: qui la notizia su La Voce dei Medici

Il 27 Maggio 2023 alle 17.30, presso la Scuderia Future Food Living Lab di Piazza Verdi a Bologna verrà inaugurata la mostra fotografica del progetto "Mettiti nei miei Panni", con gli scatti di Andrea Brintazzoli; la mostra è organizzata dall'Associazione Sensibilizzazione Alopecia Aerata ASAA e promossa dal Comune di Bologna.

Un progetto fotografico, innovativo e sperimentale, in cui 12 persone affette da Alopecia Areata, Totale e Universale invitano il pubblico ad avvicinarsi alla loro immagine, profondamente modificata dall'Alopecia, attraverso un gioco empatico e coinvolgente che vuole rendere più sensibile lo sguardo collettivo, per abituarlo ad un nude look non determinato da una scelta estetica e nemmeno da un trattamento chemioterapico, ma come conseguenza di una malattia genetica ed autoimmune quale è l'Alopecia Areata.

I ritratti dei volti senza capelli mirano a dare visibilità alla Alopecia affinché sia riconoscibile, nominabile, legittimata nella sua esistenza come vera e propria patologia ancora poco conosciuta e che colpisce il 2% della popolazione, 145 milioni di persone nel mondo indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalle abitudini alimentari, dai comportamenti igienici e personali, quindi non comporta solo come disagio estetico. Il mancato riconoscimento della stessa come malattia genetica rara, insieme alla forte influenza dei canoni estetici convenzionali che la società odierna ci impone, rendono infatti spesso doloroso il percorso personale di adattamento e di accettazione della propria immagine che questa malattia richiede.

“La reattività estetica descrive come le persone reagiscono a diversi stimoli estetici, come l’arte e la natura. I risultati [dello studio finanziato dal progetto EU Horizon ART*IS e che ha coinvolto ricercatori di Università di Vienna, Max Planck Institute for Psycholinguistics di Nijmegen e Max Planck Institute for Empirical Aesthetics di Francoforte] hanno mostrato che le persone con alti livelli di reattività artistica ed estetica traggono maggiori benefici dalla visualizzazione di opere d’arte online grazie a esperienze artistiche più piacevoli e significative”, spiega Edward A. Vessel di MPIEA, sviluppatore dell’Aesthetic Responsiveness Assessment (AReA); questo è particolarmente importante per le persone che sono più colpite da disturbi di salute invalidanti e/o che non possono recarsi di persona in musei e luoghi d'arte.

AGI ha parlato di questo studio qui

 

📷 Photo Credit: Elena Mozhvilo on Unsplash

 

 

L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è presente al Salone Internazionale del Libro di Torino con uno stand curato in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato: i visitatori avranno l’opportunità di comprendere meglio il mondo della cecità e dell’ipovisione, sperimentando appieno il significato della lettura accessibile attraverso la presentazione degli ausili disponibili per l’accesso alla lettura, tra cui la tavoletta braille, i libri in braille e ingranditi, le pubblicazioni in nero e in braille del Gennariello e l’app del Libro Parlato.

Sarà anche introdotta la tematica dell’arte accessibile grazie alla Stamperia Regionale Braille di Catania, occupata nell'integrazione sociale e culturale delle persone con disabilità visiva attraverso, soprattutto ma non solo, la creazione di manufatti editoriali ad uso di non vedenti e ipovedenti. Gli ospiti saranno invitati a sperimentare, a occhi chiusi, l’utilizzo di tavolette speciali che riproducono i monumenti storici, o parte di questi, seguendo delle precise indicazioni. Questa prospettiva alla cultura e all’arte offre una comprensione dei mezzi disponibile per superare le sfide visive non solo nel contesto della lettura, ma anche in altri ambiti. 


La platea del Salone Internazionale del Libro rimane il luogo più adatto per ricordare le prerogative del libro anche nella sua forma più moderna, quella dell’audiolibro, la cui diffusione è una risorsa straordinaria per una persona non vedente, migliorando le opportunità di inclusione culturale e lavorativa, oltre che di piena cittadinanza. L’UICI, con il suo impegno nel fornire supporto e servizi per migliorare la vita delle persone con disabilità visiva e promuovere l'inclusione sociale, offrirà durante l’evento informazioni dettagliate sui numerosi servizi offerti, ma non solo – spiega il Presidente Nazionale UICI Mario Barbuto – Vogliamo sensibilizzare tutti i cittadini e offrire l’opportunità di esplorare il mondo della disabilità visiva e la sua relazione con la lettura e l’arte, stimolando l’incontro tra persone vedenti e non vedenti”. 

Durante l'evento, oltre alla Stamperia Regionale Braille di Catania saranno presenti anche altre importanti organizzazioni, tra cui la Biblioteca Italiana per ciechi di Monza, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e l'I.Ri.Fo.R. onlus – Istituto per la Ricerca, Formazione e Riabilitazione. 

 

📷 Photo Credit: Alif Caesar Rizqi Pratama on Unsplash

Un pianoforte a disposizione di tutti e con previsione di momenti musicali mensili in cui si esibiranno musicisti e dipendenti dell’ospedale, per rendere meno gravoso il ricovero e le cure per i pazienti ma anche per alleviare il carico di tensione spesso vissuto dagli operatori sanitari; come sottolinea il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis, "si tratta di una nuova visione dell’accoglienza in ospedale che ha l’obiettivo di creare momenti di condivisione per i pazienti e i loro familiari e per i nostri dipendenti" , e quindi una iniziativa volta all'umanizzazione dei luoghi di cura che continueremo a seguire volentieri nella sua evoluzione: qui la notizia riportata dall'Azienda Ospedaliera di Perugia

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