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Attraverso una “call to action” organizzata dalla ASL Roma 1 e diffusa attraverso i social network, artisti da tutta l'Italia hanno voluto generosamente donare alcune loro opere che saranno collocate negli spazi dell’Ospedale Santo Spirito, dell’Ospedale San Filippo Neri e dell’Ospedale Oftalmico, contribuendo così all’arricchimento e alla valorizzazione dei luoghi di cura romani.

La presentazione delle 50 opere donate è avvenuta a fine Giugno 2025 presso lo storico e straordinario Ospedale Santo Spirito in Sassia.

“L’intuizione del progetto è duplice – ha commentato Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale della ASL Roma 1 – da un lato abbellire i nostri luoghi per restituire dignità alla sanità pubblica, dall’altra creare un momento di grande partecipazione, in cui l’arte si fa pubblica per stabilire una relazione generosa con il paziente. Abbiamo voluto creare un ponte, tra la vita al di fuori della rete ospedaliera e quella di reparto e la risposta è stata straordinaria, mostrando un legame vivace e profondo, che nasce nell’incontro con l’altro."

Qui la notizia riportata da Panorama della Sanità

Una "rivoluzione gentile che può avvenire ovunque", dice Emilio Casalini, che nel corso della quinta stagione di "Generazione Bellezza" ci porta a Cicala: piccolo comune in provincia di Catanzaro in cui la determinazione della Dottoressa Elena Sodano, psicologa e terapeuta psicocorporea e Presidentessa dell'Associazione Ra.Gi. ha voluto fortemente trasformare una comunità alloggio in una CasaPaese per persone con demenze, un luogo dove gli spazi sono arredati come a ricreare un piccolo paese, dove la sala mensa è un ristorante-pizzeria, il bar è il Bar Italia, la dispensa è la bottega del paese, c'è la zona del barbiere, ci sono le suggestioni della farmacia, del tabaccaio, dell'ufficio postale, del medico di base, c'è il cinema con le seggioline reali. Tutto per ricostruire nella mente dei malati quelle suggestioni del mondo di fuori che aiutano a riconnettersi con la realtà che hanno perso.

Un'altra CasaPaese sta per nascere a San Pietro in Amantea (CS); e può appunto nascere ovunque: questa è una buona strada da perseguire per una gestione più umana delle malattie neurodegenerative.

Una operatrice di CasaPaese afferma: "Qui si danza anche senza musica, si comunica anche senza parole. Grazie alla Terapia Espressiva Corporea Integrata (TECI), il corpo diventa linguaggio, il movimento diventa emozione. E tra chi cura e chi è curato nasce un legame nuovo, fatto di empatia e presenza. Ma forse, la cosa più bella che accade a CasaPaese è che nessuno si sente più solo. Perché anche il paese intero ha imparato a guardare con altri occhi. A camminare accanto. A dire “ci sono” con naturalezza, senza timore."

 

Per rivedere l'emozionante puntata andata in onda, basta accedere con le proprie credenziali su Raiplay e poi cliccare qui 

 

"Questa è la vera cura.
Quella che non si compra.
Quella che non si insegna nei manuali.
Quella che nasce dal rispetto profondo per la fragilità che ci unisce tutti.

CasaPaese è il luogo dove la demenza non è una fine,
ma l’inizio di una nuova forma di presenza.
Una nuova grammatica dell’amore.

E ogni giorno, in quelle stanze, per quelle strade,
si celebra una piccola, immensa verità:
la dignità non si perde mai.
Basta avere qualcuno che sappia vederla."

(sito web di CasaPaese)

 

 

Nel reparto di Psichiatria dell'Ospedale dei Castelli, il progetto di Pet Therapy è stato attivato con successo da Febbraio 2025 grazie alla sinergia tra la Asl Roma 6, l’Associazione “Tendi la Zampa con Pet for Help”, la direzione sanitaria aziendale, la UOC SPDC ed un’équipe multidisciplinare qualificata. Gli incontri, della durata di un’ora e mezza, si svolgono una volta a settimana e prevedono tre fasi: l’avvicinamento, il lavoro psicomotorio e l’accudimento; prima di ogni attività, il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica informa i degenti e raccoglie il loro consenso.

Il Direttore Generale della Asl Roma 6, il Dottor Giovanni Profico, che ha partecipato personalmente a uno degli incontri di pet therapy insieme al Direttore Sanitario, ha commentato con emozione: «La pet therapy non è solo una terapia: è un modo diverso di intendere l’ospedale, non più solo luogo di cura clinica, ma spazio in cui ricostruire legami, fiducia, umanità. Vedere i pazienti sorridere, accarezzare un cane, rompere il silenzio o l’isolamento, è il segnale più potente che stiamo percorrendo la strada giusta».

La notizia integrale è riportata da Radio Studio 93

 

"[...] Deborah Alma ha insegnato scrittura creativa alle università di Worcester e Keele, dove è stata Honorary Research Fellow. E per anni ha lavorato con persone affette da demenza e in fase terminale della vita. In quel contesto aveva già maturato il progetto "Emergency Poet": un'ambulanza degli anni 50 trovata su eBay, un vero e proprio 'pronto soccorso per l'anima', presente in festival, conferenze e ospedali, in cui dispensare poesie a chi ne aveva bisogno. L'obiettivo era, ed è tuttora, quello di promuovere il fatto che la poesia può fare molto per sostenere la salute mentale, con effetti terapeutici generalmente sottovalutati", ci dice qui Luce! La Nazione.

Il suo progetto prosegue con la "Poetry Pharmacy": una parete del negozio ospita scaffali organizzati per tema, mentre un'altra contiene singoli flaconi di pillole pieni di poesie che possono essere sfogliati in base alle emozioni.

Un luogo in cui rilassarsi, trovare conforto e ispirazione; ospita anche regolarmente laboratori di lettura e scrittura, oltre a eventi artistici e di benessere e incontri con autrici e autori: una coccola per la salute psicofisica.

 

📷 Photo credit: The Poetry Pharmacy

 

 

L'arte non ha età e non ha schemi: l'Ospedale di Pavullo, con il supporto dell'Azienda USL di Modena e della Neuropsichiatria Infantile, nell’ambito del progetto ‘Arte e Cura’ ha aperto il suo cortile ai ragazzi ospiti della struttura ‘Gen-Z’ del Gruppo Ceis, i quali hanno realizzato disegni artistici ispirati da riflessioni condivise sul significato della cura, in una narrazione visiva che unisce fragilità e bellezza, pensiero e gesto, territorio e vissuto personale; con l'obiettivo inoltre di regalare una ‘evasione’ creativa e leggera ai pazienti.

“Il nostro è un ospedale di prossimità che si inserisce nel contesto territoriale come presidio di cura, ma anche di prevenzione – dichiara Gabriele Romani, Direttore dell’Ospedale di Pavullo -. Questa iniziativa si colloca in un più ampio progetto legato all’arte in ospedale in ogni sua forma. Ringrazio tutti gli attori che hanno consentito la realizzazione dei murales”.

Qui il comunicato integrale dell'Ospedale emiliano

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