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"Attività che stimolano e allo stesso tempo cercano di rallentare il declino cognitivo. Musica come terapia e accoglienza per tutti, anche per i caregiver. Dentro un Caffè Alzheimer c’è questo ma soprattutto c’è la possibilità per la persona colpita dalla malattia di essere inserita in una rete che non la stacchi dal resto della comunità. L’idea dei Caffè, nata dalla Fondazione Maratona Alzheimer, ha cominciato a prendere piede a inizio degli anni 2000. Ora è diventata matura: conta già 18 realtà in nove regioni ed ha intenzione di diffondersi ancora", apprendiamo tramite questo articolo di Elisabetta Gramolini su Avvenire.

Si conta di arrivare a 80 Caffè Alzheimer a livello nazionale, e in particolare in altre 50 città di 15 regioni italiane, in collaborazione con l’Associazione italiana di psicogeriatria: in base all’analisi, i beneficiari stimati per i nuovi Caffè che saranno aperti sono fra le 800 e 1.200 persone a cui si aggiungono 80 professionisti, circa 240 volontari, i familiari e i caregiver.

📷 Photo credit: Micheile Henderson on Unsplash

 

 

 

Uno studio odontoiatrico, non una prestigiosa galleria: questa la location per la nuova iniziativa di Arte e Salute ideata e organizzata da ArteLIVE360, che continua a contaminare ogni spazio della vita quotidiana diffondendo cultura, emozioni e bellezza.

Arte e Salute, binomio già sperimentato con grande successo dall’associazione romana, questa volta in scena presso lo Studio BMC di Roma, che fino al 18 Luglio 2024 apre le porte alla pittura e alla letteratura inaugurando la mostra “Oltre lo sguardo”, dell’artista contemporanea Enrica Capone.

La mostra rappresenta un vero e proprio viaggio nel nostro sguardo alla scoperta delle reazioni che si innescano quando posiamo gli occhi su una tela dipinta: l’artista Capone invita così ad essere parte attiva nel miracolo dell’arte, e anche per questo sceglie di far toccare senza alcun indugio le sue opere; qui per saperne di più e per visitare il vernissage

Coordinamento, socialità, contatto fisico, attività. La longevità attiva va a passo di danza con una terapia sperimentale che si basa sul tango: si chiama, appunto, tangoterapia, l'attività che 311 marchigiani over 60 hanno sperimentato nell'ambito dello studio condotto dall'equipe di psicologi, medici, biologi e statistici, diretta da Cinzia Giuli, psicologa, psicoterapeuta e ricercatrice all'Unità Operativa di Geriatria dell'IRCCS-INRCA di Fermo.

Si tratta del progetto denominato Strength, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi al Teatro dell'Aquila di Fermo nel corso di un evento aperto alla popolazione.

"L'obiettivo – spiegano dall'Inrca – è quello di sensibilizzare quante più persone all'invecchiamento attivo, al miglioramento della salute fisica e psicologica e alla prevenzione dei fattori di rischio che potrebbero condurre a disturbi cognitivi. Nel corso della sperimentazione i soggetti partecipanti, tutti con declino cognitivo lieve (MCI), sono stati sottoposti a lezioni settimanali di tango (adattato all'esigenza) e di training di stimolazione cognitiva, e sono stati studiati gli effetti dell'attività sullo stato cognitivo, gli aspetti psicologici e sociali come il benessere, lo stress percepito la qualità di vita, l'umore, le caratteristiche di stile di vita, la percezione del supporto sociale oltre agli effetti biochimici attraverso un pannello di biomarcatori misurati prima e dopo il trattamento.

Il progetto è stato finanziato dal Ministero della Salute e cofinanziato dalla Regione Marche, nell'ambito dei progetti finalizzati di Ricerca Sanitaria relativi all'anno 2016, afferenti all'Area Clinico-Assistenziale Giovani Ricercatori, con Convenzione Ministeriale codice n. GR-2016-02363041, per un budget pari a 450000 euro, ed ha avuto la collaborazione dell'Inrca di Ancona e della scuola argentina Alas de Tango di Porto San Giorgio.

 

📷 Photo credit: John Moeses Bauan on Unsplash

Una importante occasione di confronto sullo stato dell'arte della Pet Therapy in Italia in ambito Oncologico con la presentazione di studi scientifici a doppio cieco, con focus sulle esperienze di successo nell'impiego del Cane e in particolare del Cavallo per supportare il miglioramento della qualità della vita dei Pazienti Oncologici nella fase post chemioterapica: il 29 Giugno 2024, dalle ore 9.00 alle 13.30, presso il Prime Center di Cesena, si terrà la Giornata di Studi dal titolo "Terapie a 4 Zampe" a conclusione del progetto, denominato ISACCO, rivolto a pazienti affette da tumore al seno e giovani affetti da tumori del sistema linfatico, con l'obiettivo di recuperare un benessere psicofisico grazie al coinvolgimento del cavallo. Ogni partecipante ha potuto usufruire gratuitamente di 24 sedute riabilitative e l'intero percorso di studio ha avuto la durata di tre anni, coinvolgendo circa 30 pazienti.

L'evento vedrà la partecipazione di esperti del settore sanitario e socio-assistenziale, In particolare della Dr.ssa Romina Rossi dell'Università di Bologna e AUSL della Romagna, direttrice scientifica del progetto e della dott.ssa Assunta Papa, Responsabile di progetto TAA e responsabile tecnica dello staff Isacco.

 

📷 Photo credit: Thomas Peham on Unsplash

Anche quest’anno, la Lega del Filo d'Oro si fa promotrice dell’iniziativa globale “Yarn Bombing“, la coloratissima street art di manufatti di filato riproposta per la quarta edizione dalla rete Deafblind International (DBI) , che vivrà in un’esplosione di colori in occasione della Giornata Internazionale del 27 Giugno.

“Questa ricorrenza è un’occasione importante per ribadire ciò che chiediamo da sempre: vogliamo essere noi a scrivere in prima persona il romanzo della nostra vita. Chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di poterlo fare al meglio, perseguendo la massima autonomia possibile e godendo delle stesse opportunità degli altri cittadini – sottolinea Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Fondazione Lega del Filo d’Oro– Questa richiesta è stata riassunta nel Manifesto che abbiamo presentato pochi mesi fa di fronte alle Istituzioni, [...] per far sì che ogni persona sordocieca possa, con l’aiuto delle istituzioni e il sostegno della Lega del Filo d’Oro, nei propri tempi e utilizzando il suo sistema di comunicazione, possa essere finalmente protagonista della propria storia”.

La notizia integrale, in questo articolo su La Voce dei medici

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