News

Il progetto "Lo spazio che cura" è stato sviluppato dalla Fondazione Policlinico Sant'Orsola per garantire un ambiente più sereno ai pazienti oncologici e ai loro famigliari anche attraverso le piante; come racconta il Presidente della Fondazione in questo comunicato, "...in ogni balcone le 13 fioriere hanno un colore diverso – dal verde pavone all’antracite, dalla terracotta all’azzurro di Provenza – e diversi sono gli arbusti, le piante erbacee e i fiori che vi sono stati messi a dimora, appartenenti a 22 specie, da due varietà di edera al mirto, dalla campanula all’aspidistria, dal geranio blu al pitosforo; all’interno di ogni stanza, un piccolo pannello davanti al balcone racconta quali piante si trovano nel piccolo giardino e la realtà che donando ha permesso di realizzarlo, dai vasi all’impianto di irrigazione automatizzato".

Un intervento che può avere effetti importanti: “Lo spazio in cui avviene la cura – spiega il primario Andrea Ardizzoni – fa parte della cura. Ci sono studi che lo dimostrano: se un paziente oncologico è accolto in un ambiente migliore, i risultati delle terapie sono migliori”.

 

Domenica 17 Marzo alle ore 11 si svolgerà a Roma presso la "Galleria Sonora" (Via Trebula, 5), la presentazione di "Musicura" : un progetto volto a divulgare un’antica pratica di cura, messa in atto da terapeuti-musicisti ed emersa all'interno di alcuni rari manoscritti scritti in farsi, trovati presso biblioteche e musei in diverse parti del mondo.

In questi testi emerge il confronto continuo tra questi musicisti-terapeuti per affrontare nel modo più preciso e scientifico possibile le specifiche problematiche presentate dai loro pazienti, individuando un repertorio di musiche e poesie capaci di aiutare le persone ad affrontare, approfondire e conoscere le diverse tematiche emotive.
In tale tradizione la musica non aveva alcuna funzione performativa, non era pensata per farsi ascoltare, ma per ascoltarsi: attraverso la ripetizione di un brano, l’insistenza su quelle note e quelle parole portava a confrontarsi con le emozioni richiamate.
La competenza del terapeuta-musicista, alimentata dal continuo confronto della “comunità professionale”, stava nell’individuare la musica più adatta a far lavorare la persona sul tema emotivo portato dal racconto del suo problema. Inoltre, questa “terapia” non si esauriva nella relazione tra il terapeuta-musicista e il paziente: si creava una piccola comunità, una scuola in cui la pratica veniva condivisa in spazi di confronto, per migliorarsi insieme nella capacità di ascoltarsi e di utilizzare al meglio la musica come strumento di cura e di conoscenza di sé e del mondo.

Questa pratica non esiste più e sembra essere totalmente dimenticata, ma restano tracce di una tradizione che ha molto da dire ancora oggi, e per questo va riportata alla luce: per darle forma nel nostro tempo.
 
L’attività si sviluppa in tre fasi, che possono ripetersi più volte all’interno di una singola sessione di incontro:

- NARRAZIONE (con individuazione del contenuto emotivo e del brano adatto)
- ESERCITAZIONE (cantare, suonare e danzare il brano o i brani individuati)
- RIFLESSIONE (condivisione dell’esperienza e di consapevolezze acquisite)

Ogni incontro sviluppa tutte le fasi; tra un incontro e l’altro ci potrà essere un lavoro individuale di canto, in base alle indicazioni dei conduttori.
Ogni incontro si concluderà con un momento conviviale in cui si potranno degustare pietanze provenienti dalla tradizione persiana, araba, italiana e altre ancora
 
 
CONDUTTORI

Pejman Tadayon – Musicista, Pittore, Etnomusicologo, insegnante di coro e strumenti etnici della tradizione persiana
Andrea Bernetti – Psicoterapeuta gruppoanalista, Psicodrammatista, formatore

Ingresso riservato ai soli soci.
................................................
POSTI LIMITATI!
Per prenotarsi all'evento messaggiare via whatsapp al numero:
3338260907 direttamente senza fissare il numero cliccando sul seguente link:
https://wa.me/393338260907 o eventualmente sms al 3338260907 e successivamente, se non si è già stati soci in passato, occorre riempire il modulo online

Sapevate che a Roma è presente il Museo Nazionale di Storia dell'Arte Sanitaria?

Ideato dai Professori Pietro Capparoni e Giovanni Carbonelli con il contributo del Generale Mariano Borgatti ed altri Enti (tra cui il Comune di Roma e l’ex Pio Istituto di Santo Spirito e Ospedali Riuniti di Roma, attuale ASL ROMA 1) i quali donarono le loro collezioni di reperti anatomici, medici e scientifici aggiungendole al fondo dell’antico Museo Anatomico di Giuseppe Flajani, si trova in Lungotevere in Sassia, fu inaugurato nel 1933 ed espone strumentari chirurgici, materiale iconografico didattico, preparati anatomo-patologici, vasi e vetri artistici di spezieria nella ricostruzione di una farmacia del XVII secolo, ed un laboratorio alchimistico.

Il Museo è distribuito tra nove ampi locali, il più grande dei quali è la sala Alessandrina, adibita a sala convegni; al piano superiore si trovano la Sala Flaiani, contenente i reperti recuperati dell’antico museo del Santo Spirito, la sala Capparoni, la Sala Carbonelli, la ricostruzione della farmacia del XVII secolo e del Laboratorio alchemico.

E c'è anche la Biblioteca dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, che ospita al suo interno una grande emeroteca e circa 10.000 volumi riguardanti la storia della medicina, conservati all’interno di una importante scaffalatura lignea del XVII secolo proveniente da un archivio capitolare monastico.

Qui, per conoscere meglio il Museo Nazionale di Storia dell'Arte Sanitaria, e quando e come poterlo visitare

 

 📷  Photo credit: Rocaille

Rendere più umano il percorso oncologico, con particolare attenzione all’accoglienza: è questo l'obiettivo del progetto, fortemente sostenuto dalla Dottoressa Luisa Fioretto, Direzione del Dipartimento Oncologico Azienda USL Toscana Centro, e dalla Dottoressa Elettra Pellegrino, Direttrice del Presidio Ospedaliero Santa Maria Annunziata, che ha visto la collaborazione della pittrice Lisa Londi nella realizzazione di un murales attraverso la tecnica del “trompe d’oeil”, un tipo di pittura che crea illusioni spaziali, che rappresenta il paesaggio del Chianti e che ora arricchisce le pareti esterne del reparto di Radioterapia Oncologica.

Questa scelta intende collegare il reparto all’incantevole territorio che circonda l’ospedale, cercando di offrire ai pazienti un ambiente più accogliente e rassicurante, come scrive qui AssoCarenews

In Italia, la maggioranza degli operatori sanitari non ha ricevuto formazione specifica per incrementare quelle competenze che consentono cure più umanizzate.

Attraverso dati raccolti da AGENAS nel 2022, si nota che su una scala da 0 a 10, la formazione dei medici sulla comunicazione clinica e/o sulla relazione di aiuto arriva a un punteggio di 2,75, con ricadute negative maggiori su patologie complesse come il cancro.

Con l’intento di colmare questa lacuna, CIPOMO ha realizzato la scuola “Humanities in Oncology”, prima in Italia e una delle prime in Europa rivolta ai medici oncologi a creare una connessione tra l’oncologia, le scienze umane applicate in medicina e l’addestramento alla comunicazione.

Si tratta di un programma articolato che partirà con un corso residenziale a Piacenza il 1° Marzo 2024 e proseguirà con altre iniziative distribuite sul territorio nazionale (corsi FAD, workshop tematici, corsi itineranti): ”La nostra scuola punta a favorire quell’insieme di competenze comunicative relazionali e umane necessarie nella professione dell’oncologo – spiega Luisa Fioretto, Presidente CIPOMO, Socio fondatore della Scuola, Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda Sanitaria Toscana Centro. Sono competenze che restano spesso al di fuori dei normali percorsi formativi universitari e post-universitari. In un’ottica di formazione continua, la Scuola potrà rappresentare uno spazio di crescita per tutti gli oncologi interessati a percorsi specialistici post-universitari nell’ambito della comunicazione e delle medical humanities”.

Qui il comunicato ripreso da Salute Domani

 

📷  Photo credit: National Cancer Institute on Unsplash

Cerca

Ultime News

Lunedì, 22 Aprile 2024 17:19

Lunedì, 22 Aprile 2024 17:19

Il progetto “Pet Co-therapy” porta i levrieri salvati dai maltrattamenti all’interno dell’IRCCS...

Venerdì, 19 Aprile 2024 12:36

Chi chiede aiuto, come chi va a teatro, “è alla ricerca delle ragioni della propria esistenza e...

Venerdì, 19 Aprile 2024 11:08

Un corso formativo che si svolgerà in presenza a Torino, presso la Scuola Holden, dal 24 Settembre...

Lunedì, 15 Aprile 2024 10:51

"La bellezza salverà il mondo", diceva il principe Miškin per mano dello scrittore russo Fëdor...

Mercoledì, 10 Aprile 2024 13:04

Attraverso un imponente progetto di restauro e riqualificazione, gli spazi dell’edificio...

Mercoledì, 10 Aprile 2024 12:52

Cagnolini nelle corsie degli ospedali pediatrici italiani e nelle scuole dell’infanzia, primarie e...

Lunedì, 08 Aprile 2024 13:03

Abbiamo avuto il piacere di conoscere Margherita e Damiano Tercon - in arte I Terconauti - negli...

Lunedì, 08 Aprile 2024 10:42

 Apre a Trevi (PG) la residenza d’artista organizzata dalla Federazione Nazionale delle...

Martedì, 19 Marzo 2024 15:31

Alcuni resoconti delle riunioni tra medici, infermieri e pazienti nell’ospedale di Gorizia furono...

Martedì, 19 Marzo 2024 10:56

Il progetto "Lo spazio che cura" è stato sviluppato dalla Fondazione Policlinico Sant'Orsola per...

ACCESSO ENTI